RELATORI – Barletta 2018


GRAZIANO PEROTTI

was born in Pavia in 1954 where he still resides.

As a photoreporter he dedicated himself to social and travel photography working as a reporter in Italy, Europe and many other countries such as India, Russia, China, Indonesia, Java, Bali, Sumatra, Malaysia, Yemen, Africa (Morocco, Egypt, Kenya, Tanzania), Seychelles, Maldive, Cuba, Guatemala, Honduras, Belize, Ecuador, Mexico, Brazil, Jordan, Cambodia. He published over 200 features on national and international magazines and newspapers getting 25 covers and realized major advertising campaigns including those for “Grand foulard Bassetti”, Alpitour-Francorosso, Hotelplan, Brunello di Montalcino Fattoria dei Barbi to name a few. Numerous are his personal and collective exhibitions.

He has won awards in Italy and abroad “Destino Madrid”, “Divine Shots”, “Il genio Fiorentino” and his photographs has been acquired by private collections, foundations and museums.

2015

– His photographs, taken from the works “Rennaisance” and “The beauty of geese” and “Enchanted Forest”, are selected to be screened at the Saatchi Gallery in London.

– He was one of the 12 photographers selected by PhotoVogue to tell the world of Swatch (published on Vogue March 2015) for the 50th anniversary celebrations of the magazine.

-Book and exhibition “Terra di risaie – Tra corpo e spirito” (Land of paddie fields – between body and soul) commissioned by the city of Vigevano and with the patronage of Expo 2015.

2016

– He is one of the Italian photographers selected by the FIOF “International Fund for Photography” as ambassador of Italian photography in China for the IMAGO.IT project.

– Awarded with eight Honorable Mentions at the 2016 One shot competition: family of man
– Awarded with five Honorable Mentions at the International Photo Award Los Angeles.

– Awarded with two Honorable Mentions at PX3 – Prix de la Photographie in Paris and a second prize with the work “The beauty of geese” in the documentary book category.

– His work “In fuga da Homs” (Escape from Homs) is selected by architect Massimo Alvisi of the Alvisi-Kirimoto & Partners studio to be the Sketch book presented in the exhibition “Sketch For Syria” with the patronage of the United Nations.

– Russia Photovisa: he participates as ambassador of Italian photography for the FIOF “International Fund for Photography”.

– China, Shenzen: Review Italian Photographers – he participates as ambassador of Italian photography in China.

– China: he participates at the Shandong Art Biennial, invited to represent Italy

– He is one of the hundred faces of Italian photography in Hermes Mereghetti’s book edited by A.F.I. Italian archive. 

2017

– London International Photographer of the Year, wins a second prize and three Honorable Mention with two social reportage and two artwork, and he is the most awarded Italian photographer in the Awards.

– International Photo Award Los Angeles’s “Give Me Your Hand” he is awarded with two Honorable Mention and receives another two on other works.

Book: “Del fare del Lazio”. Pictures: Graziano Perotti and Flavio Tiberti words by Marco Lodoli-edito. Sviluppo Lazio – Peliti Associati editore.

Book: “Giovanni Cinelli Colombini” Discovering the historic winery, Barbi farm in Montalcino. Massimo Fiameni Editore.

Book: “Olympic Pool“. Massimo Fiameni editore.

Book: “Dammi la mano“ Massimo Fiameni editore.

Book: “Terra di risaie” Vigevano city Council with the sponsorship of Expo2015.

Book: “The beauty of gees “ Massimo Fiameni editore.

Book: “Venice in love “ Massimo Fiameni Editore.


 

ROBERTO COLACIOPPO

nasce a Lanciano (CH) Italy, nel 1962 e precocemente eredita la passione per la fotografia dal padre, Franco Colacioppo, fotografo lancianese che diede l’avvio al prestigioso studio fotografico Ideal Foto.

Dopo aver frequentato l’istituto d’arte subito affianca il padre nei servizi fotografici e nel corso degli anni matura una già visibile predisposizione per la fotografia “reportagistica”, una fotografia vissuta e pensata come documento, come racconto.

È  il nuovo millennio a consacrare la fotografia di Roberto; nel 2000 infatti vengono scelte due sue immagini di matrimonio per il celebre calendario Kodak, noto per aver ospitato grandi firme del panorama fotografico.

Formatosi come fotografo di matrimonio, è proprio quest’ultimo nel 2001 a regalargli il primo importante riconoscimento internazionale; unico italiano tra 17.000 fotografi del mondo, vince, nella categoria Family, il concorso M.I.L.K presieduto dall’illustre Elliot Erwitt e che ha portato la fotografia di Roberto in giro per il mondo, in una mostra itinerante partita da New York e conclusasi con una pubblicazione. Per Roberto un risultato importantissimo, ma certamente non un traguardo.

Innamorato della fotografia nelle sue svariate declinazioni, pur rimanendo fedele a quella di matrimonio, Roberto abbraccia anche altri generi come il fashion, il reportage, la street photography distinguendosi in Europa e raggiungendo ambite qualifiche come il certificato QIP ( qualified italian photographer) e QEP ( qualified european photographer) nel 2005.

Sempre nel 2005 è presente con un’immagine di matrimonio nel calendario Vogue Italia/Mc Donald’s.

La carriera di Roberto continua ad arricchirsi di nuovi riconoscimenti come diversi Awards internazionali, ma anche di esperimenti che lo vedono rivestire il ruolo insolito di regista in due cortometraggi: “Gente altrove” e “Sandalì” , quest’ultimo riceve due premi in due distinti contest.

Undici sono, fino ad ora, i libri realizzati per le case editrici Rocco Carabba, Carsa Edizioni, Rivista Abruzzo.

Nel 2014 a Roberto viene affidata dal FIOF ( Fondo Internazionale Orvieto Fotografia) la carica di Presidente Abruzzo, che riveste tutt’ora, e sempre in collaborazione con il FIOF , l’anno successivo realizza, assieme ad altri quattro fotografi, un reportage a Lourdes per il progetto U.N.I.T..A.L.S.I “ Dai colore alla vita”.

Nel 2016, rimasto profondamente colpito  dall’atmosfera di Lourdes e dalla dedizione degli unitalsiani, decide di seguire nuovamente il treno bianco dell’ U.N.I.T.A.L.S.I  nazionale.

Nello stesso anno riceve il MQIP, il massimo riconoscimento italiano e il MQEP massimo riconoscimento  europeo.

Nel 2017 è un nuovo importantissimo premio europeo, l’Award FEP SILVER CAMERA,, a segnare la carriera di Roberto e a riconoscerlo ancora una volta come unico italiano.

Nonostante la fotografia continui a restituirgli meriti, Roberto continua incessantemente a dedicarvisi con la stessa devozione e lo stesso sacrificio di sempre, consapevole che oggi, ciò che più conta, non è una targa ma il lavoro e la passione.

Titolo Lecture:  IO,UNO DI VOI…   di roberto colacioppo


MAURIZIO GAROFALO

• È sotto contratto con la casa editrice Pearson per la progettazione delle nuove collane editoriali.

• Lavora come free-lance realizzando progetti editoriali, giornali, libri e volumi d’arte per editori italiani

ed esteri.

• Tiene un ciclo di conferenze e “Talk” con importanti fotografi a Milano, Genova, Parma, Salsomaggiore, Roma,

Ragusa, Torino, Pavia, Campobasso.

• Cura mostre ed eventi di fotografia, collabora alla realizzazione dei principali Festival della fotografia in Italia.

• Lavora come free-lance realizzando progetti editoriali, giornali, libri e volumi d’arte per editori italiani

ed esteri.

• Per Bruno Mondadori cura la realizzazione editoriale del volume “Mimmo Jodice”, di Roberta Valtorta

e progetta la collana di libri elettronici “Sai cos’è”.

• Collabora con la rivista di critica letteraria “L’Indice dei Libri” scrivendo recensioni per la sezione “Fotografia”.

• Cura mostre ed eventi di fotografia, collabora alla realizzazione dei principali Festival della fotografia in Italia.

• Assunto come giornalista professionista presso il giornale “Diario”, con il doppio incarico di art director

e photo editor, sotto la direzione di Enrico Deaglio e, successivamente, di Massimo Rebotti.

Per “Diario” partecipa in maniera importante alla definizione dei contenuti, realizza tre progetti grafici, cura

l’impaginazione del giornale e di tutte le iniziative speciali, la realizzazione di circa 500 copertine, la selezione

dei reportage fotografici e la gestione dei commissionati.

Si occupa inoltre di tutti gli aspetti tecnologici-produttivi, quali fotolito, prestampa e certificazione ISO

dei pdf inviati in tipografia.

Realizza inoltre tutte le grafiche, copertine dei dvd e materiali per le campagne-stampa, per i film diretti

da Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, prodotti dalla “Luben” e distribuiti da “Diario” (“Quando c’era Silvio”,

“Uccidete la Democrazia”, “Gli imbroglioni”, “L’ultima crociata”).

Nel 2002 “Diario” vince a Parigi il premio internazionale “Guide de la Presse” come migliore giornale

del mondo (assieme al quotidiano “Danas”).

• Assunto come giornalista professionista presso il settimanale “Liberal”, diretto da Ferdinando Adornato

con la qualifica di capo del servizio grafico. Per “Liberal” è coautore del progetto grafico e autore

dei successivi restyling.

• Contratto di sostituzione di 4 mesi presso il quotidiano “l’Unità”, diretto da Piero Sansonetti.

• Assunto come giornalista praticante presso “Full Press – Agenzia Telematica Giornali Indipendenti”,

diretta da Paolo Pagliaro. “Full Press” è stato il primo “service” in Italia a fornire ai giornali locali pagine

con contenuti “nazionali” con la veste grafica del giornale-cliente. Per conto dell’Agenzia dirige uno staff

di 9 persone, tra grafici e tecnici e cura la realizzazione di un sistema editoriale ad hoc.

• Negli anni precedenti si è occupato di grafica editoriale, sviluppo dei sistemi informatici per l’editoria,

progettazione di diversi giornali, quotidiani e magazine.

• Laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Roma, “La Sapienza” Roma,

tesi in progettazione architettonica (voto 110/110).

• Diploma di maturità classica presso il Liceo “T. Tasso” di Roma (voto 54/60).

Provate capacità creative, buona cultura giornalistica, vastissima esperienza nel problem solving e nell’organizzazione del lavoro di una redazione.

Totale capacità di integrare in una persona sola tutte le competenze culturali, tecniche ed informatiche, necessarie a garantire la realizzazione di un prodotto editoriale.

Competenze professionali di tutti i sistemi informatici per l’editoria, in ambiente Mac e Windows.

Adobe Creative Suite (Indesign, Photoshop etc.), Quark Xpress, Qps, software per fotolito e prestampa (Batchoutput, Pitstop Pro e Server). Ottime competenze in materia di reti, server, server remoti, server Ftp.

Alla professione affianca un’intensa attività di didattica sulla fotografia e fotogiornalismo, di conferenze e letture-portfolio in Italia e all’estero, di giurato in concorsi di fotografia.

Nel 2010 è nel comitato scientifico e nella giuria del Premio “Bruce Chatwin”, per la fotografia e la narrativa di viaggio;

Nel 2011 insegna a New York nell’ambito del “New York Photogarphy Workshop”, organizzato da Spazio Labo’- Bologna.

Nel 2012 crea “Ragusa Foto Festival” ed è direttore artistico della prima edizione.

Ha tenuto talk e conferenze con autori importanti del mondo della fotografia e del fotogiornalismo (Tano D’Amico, Mario Dondero, Maurizio Galimberti, Davide Monteleone, Ivo Saglietti, Gianni Berengo Gardin)

È nel comitato scientifico di “Gazebook” festival del fotolibro (Ragusa) e di “Frame Foto Festival” (Salsomaggiore Terme) e collabora attivamente con la maggior parte dei festival italiani di fotografia.

Offre regolramente servizi di consulenza e assistenza per l’editing e la realizzazione di progetti fotografici, curatela di mostre, partecipazione a concorsi internazionali per professionisti in Italia e all’estero


RUGGIERO TORRE

Nasce a Barletta (BT) nel 1975 da anni lavora con diversi professionisti nel campo della comunicazione visiva.

Nel 1999 realizza per conto del SIAF (associazione fotografi professionisti) “LA Disfida di Barletta” (premiata al Festival del Cinema Indipendente di Milano).

Dal 2011 collabora come freelance con numerose agenzie di comunicazione per le quali realizza spot pubblicitari, video aziendali, backstage, eventi, programmi sportivi, in onda nelle maggiori tv nazionali.

Nel 2002 dirige all’interno dell’Istituto Penitenziario di Trani il cortometraggio L’Ororscopo.

Nel 2010 realizza a Parigi un reportage sulla mostra di G. De Nittis, La Modernite Elegante.

Dal 2010 al 2015 è cameraman e video editor per conto della redazione di Bari dei servizi di Fabio&Mingo di “Striscia la Notizia”.

Nel 2012, video editor e cameraman del VASCOROSSI DJ PROJECT, concerto acustico di Vasco Rossi nella discoteca Cromie di Castellana Marina (TA).

Nel 2013 è cameraman del VASCO ROSSI TOUR LIVE KOM 13.

Dal 2014 collabora con la ECM (www.ecm.net), società che realizza servizi radiotelevisivi per emittenti nazionali come Rai, Rainews, La7 e Mediset.

Nel 2017 è il regista della trasmissione televisiva “Il Libro Possibile” in onda su Telenorba

Nel 2017 è il regista del Cortometraggio L’Oroscopo, realizzato con la ASLBAT e il CSM (centro di Salute Mentale).


GIUSEPPE DIMICCOLI

laureato in Economia e Commercio ed abilitato alla professione di Dottore commercialista, è giornalista professionista esperto nelle materie europee avendo lavorato in Commissione cultura e ambiente al Parlamento europeo e formatore anche nell’ambito della formazione obbligatoria per i giornalisti. Tiene regolarmente conferenze e docenze di alfabetizzazione europea nelle scuole di ogni ordine e grado.

E’ docente al master di Giornalismo dell’Università di Bari e dell’Ordine dei Giornalisti. Autore del libro «L’Europa e i disabili» e di vari articoli riguardanti l’universo dell’Unione europea. E’ impegnato nel mondo del sociale e del  volontariato. Ha vinto il premio nazionale «Attilio D’Amico 2010» per «aver contribuito attraverso i suoi scritti ad informare correttamente in merito alle vicende dei Rom contestualizzate nell’ambito delle politiche europee» e il «Premio giornalista di Puglia Michele Campione». È vice presidente dei Revisori dei Conti in seno al Consiglio regionale dei Giornalisti della Puglia. Lavora per «La Gazzetta del Mezzogiorno». E’ titolare del blog «Lo Sportello Ue» e vive anche a Barletta. È Cavaliere della Repubblica per meriti nell’ambito della donazione di sangue con l’Avis. È sposato, ha tre figli, una moglie e 45 anni. Ama viaggiare, leggere, mangiar bene e incontrare i ragazzi.

Titolo intervento «Disabilità: lo stato dell’ arte nell’unione europea


IVO SAGLIETTI

Nato a Toulon, Francia, Inizia la propria attività a Torino come cineoperatore, producendo alcuni reportages di tipo politico e sociale. Nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della contestazione e nel 1977 si trasferisce a Parigi. Da qui iniziano i suoi viaggi come reporter-photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per magazines internazionali ( Newsweek, Der Siegel, Time, The New York Times ), per i quali “copre” in assignement situazioni di crisi e di conflitto in America Latina, Africa, Balcani, Medio Oriente.

Nel 1992 conquista il premio World Press Photo (nella categoria Daily Life, stories) con un servizio su un’epidemia di colera in Perù e nel 1999 la menzione d’onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo.

Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine: “Il Rumore delle Sciabole” (1986-1988), suo primo progetto e libro, documenta la società cilena durante gli ultimi due anni della dittatura militare del Generale Augusto Pinochet.

Successivamente si rivolge sempre di più verso progetti personali di documentazione che gli permettono di affrontare una storia in modo più articolato e meno condizionato dalle esigenze e richieste dei settimanali, come nel reportage che ripercorre la via della tratta degli schiavi dal Benin alle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti, o come in quello sulle tre malattie che devastano i paesi del terzo mondo – aids, malaria e tubercolosi – realizzati negli anno Novanta e Duemila.

Dal 2000 è membro associato dell’agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen, per la quale sta lavorando ad un progetto sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente.

Chile: Il Rumore delle Sciabole. Ed. LM, 1989

Bruno Munari: Gesti degli Italiani. ADNkronos, 1994

Obiettivo Famiglia. EGA ed., 1995

From Ouidah to Port-au-Prince. Agorà Ed., 1997

Un Mondo Possibile. Peliti Ed., 2003

Sotto la tenda di Abramo. Peliti Ed., 2006

Dalla Parte dell’ombra. Electa, ed. 2007

Niger Delta. Quaderni/uno, 2008

La Habana 1993. Tiratura Limitata

L’ombra e la Vita. Peliti Ed., 2009

La distruzione dell’Ilva di Cornigliano. Sagep Ed. 2011

All’Improvviso nella Vita. Sagep Ed., 2011

PREMI E RICONOSCIMENTI

1992:World Press Photo. Amsterdam

1999: World Press Photo. Amsterdam

2010: World Press Photo. Amsterdam

1996: Fotografi al Servizio della Libertà. L’Aquila

2000: M.I.L.K. Moments of Intimacy. Australia

2006: Premio Enzo Baldoni per il giornalismo. Milano

2006: Fotografo dell’Anno. Lucca. DPF

2010: Premio Bruce Chatwin, Occhio Assoluto. Genova

CRITICA

A proposito della fotografia di Ivo Saglietti è stato osservato come egli appartenga a quella “nobile schiera” di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente, quasi empaticamente, alla realtà che stanno vivendo, stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l’uomo e il suo destino. Altri mettono in evidenza la partecipazione alla sofferenza, con discrezione e rispetto, sicché gli scatti che ne derivano non sono quelli di un fotoreporter, ma di un compagno di strada che diventa amico.

1989: Cile: Il Sonno della Ragione. Milano

1993: 40 Fotografie. Monaco di Baviera

1993: Cent Photos pour la Liberté de la Presse. Parigi

1995: From Ouidah to Port-au-Prince, il cammino degli schiavi. Milano

1996: Un paese in 25 fotografie, S.Anna Arresi. Sardegna

1997: From Ouidah to Port-au-Prince. Gijon, Spagna

1997: Haiti-Tout Moun es Moun. Roma

1999: Paesaggio nella Nebbia. La guerra del Kosovo. Bari

2001: Personale alla New School Gallery. New York.

2002: From Jenin to Chatila, I Palestinesi. Roma – Genova

2004: Sotto la tenda di Abramo. Galleria Nazionale di Arte Moderna Roma

2005: TBC. Max Planck Institute. Berlino

2005: Under the tent of Abraham. Ali Assad National Library. Damasco

2006: Hands of Hope, World AIDS Day. Barlaymont Bruxelles

2006: Car Crash, Le Stragi del Sabato Sera. DPF Lucca

2007: Paesaggi con figure. Festival Internazionale di Roma

2008: Hands of Hope. Londra – Washington – Bellinzona – Siena

2010: Paesaggio nella Nebbia. EFTI Madrid

2011: La distruzione dell’Ilva di Cornigliano. Genova

2012: La Luce e l’Ombra, La Video Dialisi. Alba

2012: I Demoni. Srebrenica. Galleria San Fedele. Milano

2013: Nigeria. S.p.Acqua. Festival di Ragusa

2015: Cacciatori di Cibo. Galleria San Fedele. Milano

2016: Deir Mar Musa “Sotto la tenda di Abramo” Lucca Photolux Festival


TOMMY DIBARI

Tommy Dibari, nasce a Barletta il 30 luglio 1974. Laureato in Scienze Politiche con tesi in sociologia giuridica: “L’immagine del diritto nel cinema italiano degli anni ’70 – ’80 – ’90”. Laureato in Psicologia con tesi in psicologia dinamica: “Aspetti psicodinamici della scrittura creativa ed espressiva”. Dibari vive a Barletta, ma, per motivi professionali, è spesso a Milano e Roma.

È stato autore di programmi televisivi su reti nazionali come il tg satirico Striscia la notiziaPaperissima e Paperissima Sprint (Mediaset), Fiesta (MTV) e Artù (Raidue), quest’ultimo condotto da Gene Gnocchi e Elisabetta Canalis, è attualmente direttore artistico del Premio Nazionale Nicola Zingarelli e autore e regista del Premio Nazionale “Leggio d’oro“, l’Oscar del doppiaggio[1], nonché docente di scrittura creativa presso il CIASU (Centro Internazionale Alti Studi Universitari di Bari).

Teatro, televisione e pubblicità

Co-sceneggiatore di commedie come I figli non crescono più – adattamento teatrale dell’omonimo libro pubblicato da Einaudi dello psichiatra Paolo Crepet – e Gravi…danze, ha scritto e diretto diversi cortometraggi tra cui Sali e Tabacchi con Ettore BassiFabio FerriDante MarmoneTiziana Schiavarelli e Mingo Depasquale e A NOI!, con il collega Fabio Di Credico.

Ha altresì co-sceneggiato la parte italiana di Un eroe a Roma, film del regista greco Panos Angelopoulos girato ad AteneRoma e Trani e uscito nel dicembre 2006 in Grecia, mentre, su invito del Governo eritreo, ha realizzato Asmara mon amour, un reportage girato tra la capitale dello stato africano, Asmara e Barentù sul tema dell’adozione a distanza dei bambini eritrei per conto dell’associazione AABE, da cui è stata tratta una campagna di sensibilizzazione andata in onda sulle reti televisive Rai e Mediaset con Mingo De Pasquale protagonista[2].

Ha in seguito curato numerose campagne pubblicitarie locali e nazionali. Inoltre, per l’emittente televisiva Telenorba, ha ideato e scritto alcuni format (su tutti Il graffio, condotto da Enzo Magistà).

Nel marzo 2017 va in onda il programma televisivo culturale Il libro possibile, ideato e condotto da Tommy Dibari per l’emittente Telenorba.

È l’ideatore di Creativa…mente un corso/percorso di creatività rivolto agli utenti di centri di salute mentale[3].

Dal 2003 al 2006 è stato Direttore creativo della Agenzia pubblicitaria Wake Up, curando importanti campagne pubblicitarie nazionali. È oggi, Direttore Generale della nota agenzia Wake Up, di Barletta.

Narrativa

A quattro mani con Di Credico, ha firmato la sua “opera prima”, il romanzo La Cambusa. Storia d’amore e di altre malattie, edito da Rizzoli nel 2007 (più di 10.000 copie vendute, quasi un centinaio di presentazioni in giro per l’Italia, tra cui una a Bruxelles). Ha ceduto i diritti per una trasposizione cinematografica dell’opera e scritto la sceneggiatura insieme al regista del film, Duccio Forzano.

Sempre a quattro mani con Di Credico, pubblica Non ho tempo da perdere, stavolta per Cairo Editore, nel 2011.

Nell’aprile del 2015 esce il romanzo autobiografico Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine. Storia di un’adozione edito nuovamente da Cairo[4].

Il racconto Rino, il ragazzo della carne è stato inserito, nell’antologia letteraria Inchiostro di Puglia, AA.VV., Caracò Editore, 2015.

Dopo il successo di Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine. Storia di un’adozione, nel settembre 2017, viene pubblicato un nuovo romanzo dal titolo Me la sono andata a cercare, edito sempre da Cairo Editore. Un libro dove racconta la sua “malattia” per la scrittura, le folli lezioni con gli adolescenti, con i pazienti dei centri di salute mentale e con i detenuti del supercarcere di Trani. Lo scrittore Dibari è capace di far entrare in contatto il lettore in maniera intima e personale con ogni suo personaggio e di condurlo in ogni luogo, creando emozioni fortissime e indelebili.

Premi

Durante l’Eolie Film Fest riceve da Nanni Moretti il Premio Cinit. Nel 2006 è stato premiato dal Radiocorriere TV come Miglior autore giovane.

Nel marzo 2008, presso l’Università degli Studi di Bari, il preside della facoltà di Scienze Politiche Ennio Triggiani e il sociologo Franco Cassano tengono una conferenza dal titolo “Comunicare Bari a partire dal successo del libro La Cambusa” e assegnano all’autore un attestato di encomio da parte della Facoltà.

Grazie al progetto Creativa…mente, vince nel 2012 il Premio FIASO quale “migliore iniziativa formativa a livello creativo” tra tutte le Asl italiane.

Nel 2014, invece, riceve la medaglia del Senato della Repubblica per “la grande dedizione con cui cura ormai da anni in ogni suo dettaglio il Premio Leggio d’oro[5].

Nel maggio 2016, durante l’VIII Edizione del Premio Letterario Nazionale “Nicola Zingarelli“, riceve il premio speciale Non Omnia Possumus Omnes (Non tutti possiamo tutto), con la seguente motivazione: “per aver forgiato le emozioni scatenate dalla sua creatività e per aver riunito la scrittura creativa e la poesia semplicemente con l’armonia dell’Amore[6][7].

Opere

  • La Cambusa. Storia d’amore e di altre malattie(con Fabio Di Credico), Rizzoli2007
  • Non ho tempo da perdere(con Fabio Di Credico), Cairo Editore2011
  • Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine. Storia di un’adozioneCairo Editore2015
  • Me la sono andata a cercareCairo Editore2017

    LUCA ANZALONE

    Luca é un artista Italiano nato a Parma, 4 Maggio 1995. All’età di 18 anni ha iniziato i suoi studi accademici in fotografia all’Arts University

    Bournemouth (UK) e nel mentre é stato primo assistente luci di diversi fotografi fine art e moda situati a Londra.

    Ha conseguito il suo degree in Fashion Photography con 1st Class Honours, Luglio 2017.

    Luca al momento é un fotografo freelance stabilito a Londra dove sta sviluppando i suoi concepts in collaborazione con il panorama artistico Londinese ed Europeo.

    Sta portando avanti un lavoro puramente sperimentale e basato sulla ricerca istintiva visuale.

    Sta sviluppando una mostra personale in uscita a Maggio ad 180 Strand, galleria di rilievo internazionale per lo sviluppo dell’arte contemporanea. Il suo lavoro é anche apparso in differenti piattaforme di moda di rilievo tra cui Vogue Italia.


    ANTONIO MANTA

Antonio Manta (Empoli, 1966) si divide fra le attività professionali di fotografo e di stampatore. Pur dedicandosi a una ricerca che lo ha portato a confrontarsi anche con il paesaggio e la ritrattistica, è in qualità di fotoreporter che si è più volte espresso lavorando in Romania, Marocco, Tunisia, Togo, Uganda, Laos, Israele, Cambogia, Vietnam e Armenia: Paesi che ha visitato per progetti legati a scopi umanitari da lui promossi e/o condivisi. Le numerose pubblicazioni realizzate dal 2004 ad oggi, con volumi collettivi, si caratterizzano per l’attenta cura con cui sono state seguite. “Spettri di visioni”, in particolare, rappresenta una svolta perché inaugura una collana di cui è anche editore. Alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste di settore e sue mostre personali sono state presentate in importanti gallerie, musei e spazi espositivi come: il Senato della Repubblica, il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, il MART di Rovereto. Sue fotografie sono conservate presso Len-Levine di New York e in collezioni private, italiane e francesi, a Lione e Parigi.
È docente di “Teoria del colore e tecnica di stampa digitale” (FineArt / Fine Art) nel biennio specialistico di Fotografia dei Beni Culturali presso l’Istituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino (ISIA). Nel 2010 avvia una collaborazione con Epson che lo indica come principale testimonial e sviluppatore italiano del sistema di certificazione internazionale Digigraphie®. Dal 2008 è testimonial Canson Italia e dal 2012 testimonial Mondo. Collabora con altri marchi prestigiosi quali Profoto e Eizo. Come stampatore ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali (Orvieto Fotografia, Lucca Digital Photo Festival, Fotolux, Serravezza Fotografia, Corigliano Calabro Fotografia, CortonaOnTheMove, Les Rencrontres d’Arles). Nel 2007 è stato stampatore ufficiale per le gallerie di Lione e di Arles. Nella sua febbrile attività di sensibilizzatore e promotore della cultura fotografica, Antonio Manta è noto per i numerosi seminari e workshop sulla post-produzione finalizzata alla stampa fine art / FineArt. È stato organizzatore e curatore, nel marzo 2010, del Fabriano Photo Festival.

Ha stampato per: Nino Migliori, Tim A. Hetherington, Joel Meyerowitz,WILLIAM ALBERT ALLARD, ALVARO LAIZ,TOMASZ LAZAR, ALESSANDRO PENSO,ANASTASIA TAYLOR-LIND,MARTIN WEBER, Giuliana Traverso, Pepi Merisio, Bruno Bisang, Settimio Benedusi, Joe Oppedisano, Franco Fontana, Uliano Lucas, Rino Barillari, Francesco Cito, Arion Gabor, Zed Nelson, Paolo Woods, David Chancellor, Luca Campigotto, Francesco Jodice,Gianni Berengo Gardin, Giancarlo Cerraudo, Cristina De Middel, Anke Merzbach, Sara Munari, Cristian Lutz, Giulio Di Sturco, Nicolas Mingasson, Alessandro Grassani.

Antonio presenterà il suo ultimo lavoro – L’uomo contrario

Lettera aperta

Perché l’uomo contrario?
Semplicemente perché mi sono sempre sentito diverso. Da ragazzo non mi piacevano la confusione, le discoteche o altre cose normali. Andavo con il mio amico Sandro a fare fotografie e sognavamo grandi viaggi. Sono sempre stato attratto dai luoghi ai confini del mondo e dalle persone che li abitano: la ricerca spasmodica di entrare in contatto con loro, di capire le loro abitudini, i loro pensieri.

Non ho mai parlato niente che non fosse il mio Toscano, ma con il linguaggio del corpo sono sempre riuscito a comunicare. Riuscivo a farmi capire, condi-videre e farmi accettare anche in posti remoti come Cambogia, Laos, Vietnam, India, Zambia, Marocco, Tunisia.
I miei amici non si capacitavano di come io potessi farmi accettare senza potermi esprimere con la lingua del posto. Riuscivo a farmi ospitare, dormire e mangiare in capanne in Cambogia; rimasi in un carcere Ugandese per tre giorni, comunicando solo con lo sguardo e con i sorrisi. Per lo stesso motivo sono sempre stato attratto da chi viene considerato “diverso”, malato, povero e da tutto ciò che attiene quello che i molti definiscono “disagio”. Io, con queste persone mi sentivo e mi sento tutt’ora, in totale sintonia.

Ho pensato molto a questo, e sono arrivato a trarre un mio semplice pensiero. Pina, mia madre, appena dopo che sono nato si è ammalata del morbo di Parkinson. L’ho sempre vista su un letto o sulla sua poltrona, contorcersi nel suo dolore e nel suo tremore. Parlava malissimo e noi familiari dovevamo intuire cosa dicesse. Nonostante questo ho avuto un’infanzia bellissima, grazie a lei, ai miei fratelli Elena, Paolo e a mio padre Bruno “Cosimo”. Ero il più piccolo e coccolato, ed ero un ribelle nato, e devo veramente ringraziare i miei fratelli, che mi hanno sempre coperto e aiutato. Probabilmente ho sviluppato una mia particolare sensibilità cercando di capire mia madre e comunicando con lei a gesti e sguardi. In particolare lo sguardo mi ha sempre at-tratto; è, come dicono, lo specchio dell’anima.

Tramite gli occhi, riesco a percepire emozioni e stati d’animo. Ho scelto la Fotografia per esprimermi perché non so scrivere. Non ho mai fotografato per un’affermazione personale, ma solamente per comunicare ciò che ho dentro. Questo lavoro che presento è il frutto di molti anni di ricerca, dove per una mia curiosità mi sono avvicinato agli ospedali Psichiatrici, strutture che a tutti fanno paura. Ho voluto percepire i luoghi, le persone che vi erano e che sono ricoverate. Ho provato forti emozioni stan-do con loro, abbattendo le sbarre che li dividevano dal mondo “Normale”. Mi sono sempre sentito a mio agio, e, contro tutto ciò che nelle mie visite mi dicevano anche gli infermieri, non ho mai provato paura o sensazioni sgradevoli. Anzi, pace, tranquillità e ri-lassatezza. Loro mi percepivano come uno di loro ed io mi sentivo uno di loro. Sono anche io “contrario” ma mi va bene e ne sono fiero.